26 febbraio 2021 - 07:15

Negli aeroporti di Londra spunta la «tassa sugli abbracci»

Dall’8 marzo chi vuole portare in auto all’aeroporto di Gatwick, a Londra, i propri cari deve pagare almeno 6 euro per 10 minuti. Alla fine dell’anno lo farà anche Heathrow. Ecco perché

di Leonard Berberi

Negli aeroporti di Londra spunta la «tassa sugli abbracci»
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Per congedarsi con un parente o baciare la dolce metà prima che s’imbarchi su un aereo toccherà pagare. Quasi 6 euro per un saluto di 10 minuti, oltre 17 euro per venti minuti, addirittura 29 euro per poter scambiare qualche chiacchierata per massimo mezz’ora — non un secondo di più — poco prima dei banconi del check-in e dei varchi di sicurezza. In due dei più grandi aeroporti europei e principali scali di Londra spunta la «tassa sugli abbracci»: chi decide di accompagnare una persona in macchina fino al terminal sarà costretto al pedaggio.

La nuova spesa

La «tassa» diventa effettiva a Gatwick dall’8 marzo 2021, mentre a Heathrow per ora si sa soltanto l’arco temporale: ultimo trimestre dell’anno. Ufficialmente si tratta di una spesa che servirà a ridurre il traffico in zona e l’inquinamento ambientale, ma i gestori aeroportuali non nascondono che si tratta pure di una mossa per fare un po’ di cassa in tempi di pandemia, di traffico che non si riprende e di ricavi ai minimi storici.

A Gatwick

A Londra Gatwick — hub principale, tra le altre cose, della low cost easyJet — passeggeri e accompagnatori che arrivano in auto al Terminal Nord (l’unico aperto per ora) dovranno pagare l’accesso al terminal 5 sterline (5,8 euro al cambio odierno) per dieci minuti. Chi vuol stare più tempo dovrà sborsare una sterlina (1,16 euro) per ogni minuto aggiuntivo e non oltre i venti minuti per un totale massimo consentito di mezz’ora al costo di 25 sterline, cioè 29 euro.

Negli aeroporti di Londra spunta la «tassa sugli abbracci»

A Heathrow

Una decisione simile è stata presa anche a Londra Heathrow. La società di gestione in una nota ufficiale parla di una «tassa di accesso al piazzale» per i veicoli «nel tardo 2021». Il costo è di 5 sterline, ma non è chiaro se — come a Gatwick — ci saranno diverse fasce di tariffazione legate al tempo di permanenza. In ogni caso servirà ad attenuare il buco sui conti di 1,75 miliardi di euro nel 2020 causato dal crollo del traffico.

Le ragioni

«Non è un mistero che stiamo attraverso uno dei momenti più difficili e dobbiamo esplorare nuove forme di ricavi», spiega Jonathan Pollard, Chief commercial officer dello scalo di Gatwick. Che però è convinto che la novità servirà anche a «incoraggiare i passeggeri a ricorrere a opzioni di trasporto più sostenibili». «Questi cambiamenti — in un momento in cui i passeggeri sono in calo dell’80% e perdiamo 5 milioni di sterline al giorno — ci aiuteranno a salvaguardare l’attività e i posti di lavoro nel breve termine», sostiene Tony Caccavone, direttore dell’accesso di superficie di Heathrow.

Le stime sui ricavi

Ma quanto porterebbe nelle casse degli aeroporti la nuova tassa? Fare delle stime è molto difficile, ma ci si può provare. A Gatwick — secondo i bollettini ufficiali — il 34% dei passeggeri ci va in macchina, a Heathro la quota scende al 25%. Calcolando i flussi in partenza nel 2020 — in forte calo per il Covid —, che ogni auto trasporti in media una coppia di passeggeri e che restino il minimo indispensabile (10 minuti) pagando non oltre 5,8 euro allora il Corriere stima ricavi aggiuntivi di almeno 14,4 milioni di euro l’anno per Gatwick e 32 milioni di euro per Heathrow.

Le statistiche

Nel 2020 i principali aeroporti dell’Europa hanno perso sette passeggeri su dieci a causa del coronavirus. Se nel 2019 sedici grandi scali — quasi tutti hub di compagnie aeree — avevano visto transitare 783,3 milioni di persone, l’anno successivo sono stati 230,2 milioni, il 70,6% in meno, stando all’analisi del Corriere. Se si guarda all’Italia — dove per ora salutare i propri cari non costringe a pagare alcun pedaggio economico — l’anno passato sono svaniti 120 milioni di passeggeri in meno, qualcosa come i tre quarti di quelli transitati nei dodici mesi precedenti.

lberberi@corriere.it

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