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Dal Bilderberg ai fondi speculativi, ecco chi è davvero Vittorio Colao

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Vittorio Colao e la sua “task force” di tecnici sopraffini che farà rifiorire l’Italia, per prima cosa ha preteso l’immunità penale e civile per sé e i suoi tecnocrati.

di Maurizio Blondet

Vuole insomma l’esenzione anticipata da ogni responsabilità criminale per gli atti e le decisioni che prenderà lui e la “task force”.

Il solo a lanciare l’allarme è stato Claudio Borghi. Silenzio, naturalmente, del Quirinale.

Se si avesse voglia di filosofeggiare, si potrebbero fare profonde considerazioni sul nome di cui si fregia una  democrazia che, mentre ha sostanzialmente privato dell’immunità parlamentare agli eletti dal popolo, ha trasferito la più totale immunità da ogni legge ai tecnocrati non eletti.

Perché l’immunità che reclama per sé e i suoi il Colao, è  un privilegio che ha il governatore della BCE e membri del suo consiglio, nei fatti l’hanno i commissari europei, tutti i capi delle organizzazioni sovrannazionali e globali, e come abbiamo scoperto recentemente, anche il direttore del Meccanismo Europeo di Stabilità, il molto discusso MES:

E’ assolutamente, totalmente completamente immune alle leggi dei 19 stati dell’Area Euro. Non può essere toccato, per nessun motivo, per nessun reato, né lui né i 6 membri del suo board.

Un privilegio dei monarchi per diritto divino

è dunque oggi passato a i vertici tecnocratici: un interessante progresso della laicità. Le azioni del monarca o dell’autocrate legibus solutus un tempo tendevano ad essere bollate come “arbitrii”, governo arbitrario, dai miscredenti progressisti; quegli stessi miscredenti progressisti che oggi ci spingono ad entrare nel MES, assoggettando con tranquillità l’intera nazione al potere legibus solutus del dottor Klaus Regling, capo pro-tempore per diritto divino del filantropico Meccanismo a cui il governo da noi non eletto vuol farci entrare, insieme a tutat l’Europa che conta, ossia immune da ogni conseguenza giudiziaria.

Solo pochi giorni fa l’onnipotente ed immune dottor Regling ha smentito di aver mai detto

Italia e Spagna devono venire in ginocchio.

E ci si può credere, avendo il sistema degli immuni altri mezzi di convinzione. L’aumento dello spread, ormai a 240: i mercati ci puniscono “per la lagna no-Mes”, ci informa il professor Giampaolo Galli, PD, economista: l’unico economista a fingere di ignorare che lo spread lo fanno aumentare non i mercati, ma la BCE, attraverso Bankitalia, bastando che smetta per qualche ora di comprare i BTP.

Si tratta di una pressione per mostrare al popolo italiano che deve entrare nel MES. Gli spread miracolosamente scenderanno appena l’Italia porrà la sua firma sul MES, decretando il suicidio economico del Paese

così il diplomatico ed economista francese Sébastien Cochard.

Come nel maggio 2018, quando la BCE cessò di rimpiazzare i titoli italiani in scadenza nel suo portafoglio; lo spread salì: questo al momento del braccetto di ferro di Mattarella e Salvini sulla nomina di Savona. Anche adesso è una pressione per indurre l’Italia ad entrare nel MES. Isabel Scnhabel è in questo momento quella che agisce sui mercati per la BCE.

Isabel Schnabel, se ricordate, è la membra tedesca della BCE, quella che ha suggerito alla Lagarde la frase anti-italiana: «Non siamo qui per chiudere gli spread» fra Btp e Bund. Ovviamente immune da conseguenze civili e penali.

Più in generale, dice lo stesso Cochard

in una intervista a Sputnik France,

Si servono della crisi attuale per spingere una agenda di integrazione europea

ovviamente secondo le regole tedesche: austerità, pareggio di bilancio, e per l’Italia “avanzo primario del 4%  per 50 anni, ossia il dissanguamento della classe media”.

Il che  ci riporta a Colao e alla sua task force per la  splendida rinascita. Come mai vuole preliminarmente l’immunità penale e civile? Quale crimine intende commettere impunemente? E’ l’uomo che ha giudicato un successo il trattamento che la UE ha fatto subire alla Grecia: dunque si servirà della crisi attuale per spingere un  programma di integrazione europea, con l’Italia al posto della Grecia. Questo è ormai un progetto palese e plateale della tecnocrazia eurocratica, e del PD di servizio (i grillini, nemmeno il caso di nominarli). Ma questo non è ancora tutto. Oltre che membro del Bilderberg della Trilaterale, Vittorio Colao ha, da gran tempo, caldi rapporti professionali e personali con Bill Gates.

E in questi giorni Gates sta moltiplicando le interviste

su tutti i media internazionali, e contattando tutti i leader del mondo, per promuovere quello che lui stesso chiama “il suo vaccino digitale universale” per tutti i 7,6 miliardi di esseri umani del pianeta.

“Vaccino digitale universale”. Ai nostri lettori, la terminologia sarà chiara: è il piccolo tatuaggio invisibile, ma elettronicamente leggibile, con le informazioni su ciascuno di noi, che Gates ha pagato per far mettere a punto.

Non gli importa nemmeno più di fingere di volerci inoculare un vaccino contro il corona; qualunque vaccino va bene, l’importante è che le autorità degli Stati obblighino per legge ad avere il vaccino – in realtà il certificato digitale tatuato – per poter uscire a lavorare ed essere liberato dalla reclusione sanitaria. Anche questo viene a fare Colao? Il Gauleiter di Bill Gates per la colonia Italia.

Come ci ha annunciato gongolante  Gianni Riotta:

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